Introduzione

Nonostante abbia vinto poco per i giocatori presenti in rosa, Ronaldo Il Fenomeno su tutti, resta sicuramente la più amata dai tifosi dell’Inter e non solo. Quella della stagione 1997/98 allenata dal grandissimo Gigi Simoni è, forse, più amata anche di quella del Triplete.

Il tecnico italiano dopo la grande cavalcata con la Cremonese fino alla Serie A (specialista in promozioni visto che ne conquisterà ben 8 nella sua lunghissima e gloriosa carriera) e un passaggio a Napoli e Genoa, passa finalmente ad una big e che big visto che parliamo dell’Inter che il presidente Massimo Moratti stava costruendo la Beneamata per interrompere il dominio nazionale di Milan e Juventus.

Gli anni ’90 inizio 2000 erano gli anni in cui l’Italia era il paradiso del calcio, l’era delle 7 sorelle e l’era del dominio europeo con Milan, Juventus, Inter, Lazio e Parma che ne facevano da padrone. Rose che in questa era contemporanea avrebbero vinto il campionato di Serie A a febbraio e invece di questi nerazzurri ricordiamo solo il fallo di Iuliano contro i bianconeri e il tragico 5 maggio visto che in patria non vinse mai nulla mentre la Coppa Uefa era il suo regno con tre successi negli anni ’90.

La rosa

Alla corte dell’Inter arrivò dal Barcelona l’attaccante più forte in circolazione, un certo Luis Nazario Da Lima Ronaldo, per tutti Il Fenomeno! Vicino a lui un altro cecchino dell’area di rigore come Ivan Zamorano. Per farvi capire chi era Ronaldo, il cileno al suo arrivo gli lascio la mitica maglia numero 9 e lui scelse la 18 facendo inserire un + tra i due numeri.

Un altro senatore di quella mitica squadra era il portiere Gianluca Pagliuca, difeso dal capitano Giuseppe Bergomi e dai difensori rocciosi Taribo West e Colonnese, che non andavano certo di fino come i contemporanei. Restando in tema capitano, in quelle stagioni arrivo anche lo storico capitano del futuro Javier Zanetti.

Gigi Simoni non era uno da bel calcio, ma nemmeno un difensivista catenacciaro. Amava l’organizzazione, la compattezza difensiva e le rapide ripartenze. A centrocampo infatti erano presenti dei veri e propri mastini come Diego Pablo Simeone, attualmente mister dell’Atletico Madrid, Aaron Winter, Benoit Cauet, Ze Elias e molti altri. Per la tecnica, l’unico centrocampista, se così possiamo chiamarlo, era Francesco Moriero. Terzino, tornate, ala e attaccante. Il tutto fare imprescindibile di Gigi Simoni.

In attacco come anticipato oltre ai due sudamericani era presente un genio e sregolatezza come Youri Djorkaeff, un trequartista/seconda punta artefice della storica e iconica rovesciata contro la Roma. Scopriamo l’analisi tattica.

Analisi tattica

VIDEO SPIEGAZIONE

Moduli usati dall’Inter 97/98 di Gigi Simoni

 Sistema di gioco di base: 3-4-1-2 e 3-1-4-2

 Sistema di gioco che è in fase di possesso: 3-3-4

 Sistema di gioco di non possesso: 5-3-2

Lo sviluppo dell’azione dell’Inter 97/98 di Gigi Simoni era tutto nelle mani degli uomini avanzati e di Ronaldo. Il Fenomeno era la scheggia impazzita della squadra, saltava sempre il primo uomo se non i primi due e creava la superiorità numerica per un assist ad un compagno libero o addirittura andare lii stesso in porta con il pallone.

L’alternativa erano le conclusioni dal limite dell’area dei centrocampisti come Simeone, Winter, J. Zanetti etc.

Fase di non possesso

L’Inter 97/98 in fase di non possesso risultava compatta con una linea bassa formata da un libero vecchio stampo come Bergomi e due difensori centrali solidi che mancavano a uomo il suo avversario. I due esterni si abbassavano formando una linea a 4 insieme ai due centrocampisti. Gli attaccanti restavano avanti in smarcamento preventivo.

Transizione positiva e negativa

La squadra di Gigi Simoni quando perde la palla rientra nella propria metà campo ricompattandosi attendendo l’avversario. Quando la recupera palla, tende a mettere in difficoltà l’avversario creando delle occasioni da goal con rapidi contropiedi.

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