Introduzione
Arrivato con molto scetticismo sia dalla critica che da parte dei tifosi dopo l’addio di Stefano Pioli che aveva riportato uno scudetto dopo una lunga attesa di circa dieci lunghi anni. Inizia con questi presupposti nell’estate 2024 l’avventura di Paulo Fonseca alla guida del Milan. La stagione al momento è un’altalena di emozioni, forse più negative che positive, date forse da una gestione dello spogliatoio non ottimale così come da una dirigenza assente o con poca esperienza nel caso di Zlatan Ibrahimovic.
Queste sono però dettagli che non riguardano questo campo e appunto il nostro focus è relativo al campo e a come il mister portoghese fa giocare il Milan. Le versioni usate da Paulo Fonseca dei rossoneri sono molteplici svariando da un 4-2-3-1 ad un 4-2-4 fino all’ultimo 4-1-4-1 con un ruolo particolare per lo statunitenae Musah. Scopriamo l’analisi tattica delle varie versioni del Milan di Fonseca
Analisi tattica
VIDEO SPIEGAZIONE
Moduli usati dal Milan di Fonseca
Sistema di gioco di base: 4-2-3-1/4-2-4/4-1-4-1
Sistema di gioco in fase di possesso: 2-1-4-3
Sistema di gioco in fase di non possesso: 4-4-2/4-5-1
Costruzione del Milan di Fonseca
In fase di possesso, a prescindere dal modulo o uomini usati, il Milan adotta una costruzione 3+2 con un lungo e lento fraseggio consolidando il possesso palla. Uno dei terzini, in particolare il sinistro, si alza fino alla linea dei centrocampisti assumendo una posizione avanzata in ampiezza mentre l’altro terzino si abbassa, andando a formare una linea difensiva a tre con i due centrali garantendo una copertura efficace in caso di transizione negativa. I due centrocampisti centrali si abbassano ulteriormente, posizionandosi in zona libera per ricevere palla dai centrali difensivi.
Sviluppo del Milan di Fonseca
Nella fase di sviluppo, il Milan di Fonseca adotta un approccio verticale, cercando di progredire verso la porta avversaria. Vengono sfruttate combinazione rapide e triangolazioni sulle corsie esterne per creare situazioni di superiorità numerica. Qui avviene la mutazione più importante da un modulo all’altro. Nel 4-2-3-1 il centrocampista dietro le punte è spesso uno tra Loftus-Cheek o Pulisic, che insieme all’attaccante centrale occupano gli Half-Spaces tra la linea difensiva e il centrocampo avversario, pronti a smarcarsi e ricevere palla sia in profondità che venendo incontro al portatore.
Questo permette agli esterni d’attacco, come Chukwueze e Leao, di affrontare in situazioni di 1vs1 il diretto marcatore, cercando di superarlo con un dribbling o con accelerazioni. Una volta saltato l’avversario si cerca di effettuare un cross, entrare nell’area di rigore o cercare il trequartista o l’attaccante che attacca lo spazio liberato nella zona di rifinitura.
Nella versione 4-2-4 Pulisic assume una posizione più larga, fungendo dal lato del campo da regista stringendo la posizione centralmente cercando un assist o una conclusione. Centralmente sono presenti due attaccanti, Morata e Abraham, che attuano i classici movimenti uno incontro e uno in profondità.
Nella versione 4-1-4-1 entra in gioco il ruolo di esterno alto di Musah. All’americano viene chiesto di giocare a tutta fascia, allineandosi alla difesa in fase di non possesso formando una linea a 5 e stringendo la posizione di Emerson Royal. Anche nella fase offensiva il suo apporto è meno incisivo, cercando di dare equilibrio e coperture in caso di transizione negativa.
Qualunque sia il modulo usato, la pedina fondamentale per questa fase è senza dubbio Morata. L’attaccante spagnolo è bravissimo di nel ruolo di punta di raccordo svolgendo alla perfezione il ruolo. Viene incontro quando c’è necessita e attacca la profondità quando necessario. Spesso è lui l’uomo più arretrato del pacchetto offensivo, nonostante sia la prima punta.
Finalizzazione del Milan di Fonseca
Il Milan di Fonseca in questa fase accelera la velocità del pallone, cercando di superare rapidamente le linee di pressione avversarie. La squadra sfrutta l’ampiezza garantita dagli esterni d’attacco per penetrare nell’ultimo terzo di campo avversario, creando opportunità da gol. L’obbiettivo è isolare gli esterni, grazie a combinazioni rapide e sovrapposizioni.
In questa fase sono importanti anche gli inserimenti dei centrocampisti che si inseriscono tra le linee per attaccare l’area di rigore, con l’intento di portare il maggior numero di uomini nella zona di finalizzazione, o una conclusione dal limite. Rejinders infatti ha già segnato ben 7 gol in 20 partite, quasi il doppio della stagione scorsa con 50 totali.
Fase di non possesso del Milan di Fonseca
Nella prima fase di non possesso, il Milan di Fonseca adotta un approccio aggressivo attaccando alto l’avversario cercando di recuperare subito il pallone. Anche qui l’uomo importante è Morata che deve dettare i tempi del pressing in inoltre rientra molto in fase difensiva ad aiutare. Successivamente invece il trequartista si abbassa con i centrocampisti, lasciando l’attaccante come unico riferimento avanzato, trasformando il modulo in un 4-1-4-1.
Alternativamente, la squadra può disporsi in un 4-4-2, con il trequartista che si alza all’altezza dell’attaccante, e le ali si abbassano all’altezza dei centrocampisti centrali per una fase attendista e solida.
Transizione positiva
Una volta riconquistato il pallone la prima idea è quella di aggredire subito la difesa avversaria sfruttando la sponda dell’attaccante o la velocità degli esterni.
Transizione negativa
La squadra rossonera applica un primo pressing aggressivo dopo la perdita del possesso, con l’obiettivo di chiudere le linee di passaggio avversarie e impedire una progressione rapida, portando un elevato numero di giocatori in zona palla.
Punti deboli
- Difesa lenta e macchinosa per una fase difensiva così alta.
- Occasioni da gol non sfruttate
Punti forza
- 1 vs 1 degli esterni
- Tecnica dei centrocampisti/trequartisti