NAPOLI 22-23 LUCIANO SPALLETTI DEL MAGICOMONTA

16.12.2023

Introduzione

Destino o no, il Napoli è tornato a vincere lo Scudetto proprio nell'anno che l'Argentina è tornata a vincere un Mondiale. MA tralasciando le cabale, cosa che nella città partenopea non andrebbe fatto, uno dei protagonisti di questo successo è sicuramente Luciano Spalletti. La dimostrazione lampante è l'inizio di questa nuova stagione dove gli azzurri sono in seria difficoltà e giocatori come Kvara e Osimhen sembrano i lontani parenti di quelli della stagione passata.


La sola partenza del colosso difensivo Kim, passato al Bayern Monaco, non può essere la causa di questo cambio diprestazioni. Ma ora voglio concentrarsi sul gioco spettacolare messo in mostra dal Napoli sotto la guida di Spalletti, analizzando quella squadra e ricreando l'emulazione tattica in Football Manager 24. Il modulo di partenza è il 4-3-3 che si trasforma spesso in 4-2-3-1. In fase di fase di possesso si schierava con un 2-4-1-3 e in non possesso con un 4-1-4-1.

Costruzione

La costruzione del Napoli di Spalletti è dal basso. Solitamente avviene con lo scambio tra i due difensori centrali con i due terzini che si alzano andando a formare una linea a tre con Lobotka mentre i due centrocampisti si portano sulla trequarti. Successivamente uno dei due centrali scarica la palla allo stesso regista ceco che si è abbassato, il quale allarga il gioco su uno dei due terzini o direttamente sui due esterni d'attacco o, in alternativa, verticalizza per la punta.

Sviluppo

Il gioco si sviluppa principalmente sulle fasce con triangolazioni tra il terzino, il centrocampista e l'esterno d'attacco; in particolare, a seconda della situazione di gioco, si possono verificare diverse combinazioni interessanti: la prima, con Di Lorenzo e Mario Rui, rispettivamente a destra e a sinistra, che cercano i centrocampisti tra le linee, di solito Zielinski, il quale lancia di prima l'esterno d'attacco che può andare a puntare l'uomo in una situazione di uno contro uno; la seconda, con i terzini del Napoli che vanno a cercare direttamente l'esterno d'attacco; e infine, la terza, con la verticalizzazione nello spazio per Osimhen, che in progressione può essere devastante 

Finalizzazione

Spalletti ama sfruttare tutta l'ampiezza del campo per allargare le difese avversarie e creare situazioni di uno contro uno che possono risultare molto per pericolose. Il gioco viene spesso sviluppato a sinistra per sfruttare tutto il talento di Kvaratskhelia, che, grazie alla sua incredibile progressione palla al piede e alla sua capacità di dribbling nello stretto, crea superiorità numerica per poi favorire i tagli delle punte o andare alla conclusione. Una costante che troviamo sempre nelle azioni del Napoli sono le sovrapposizioni dei terzini, in particolare con Di Lorenzo, che spesso si trova a ridosso dell'area avversaria per effettuare il cross per la punta; inoltre, un altro movimento tipico di Di Lorenzo è quello di venire dentro al campo.


Il Napoli supera l'ultima linea di difesa avversaria per fare goal principalmente con il tiro da dentro l'area degli esterni d'attacco in seguito alle triangolazioni. Un'altra giocata spesso utilizzata dalla squadra di Spalletti è il cross o traversone dei terzini per Osimhen, un centrocampista che riempiono l'area o l'esterno che attacca il lato debole. Un'altra opzione utilizzata dalla squadra partenopea per finalizzare è la velocità di Osimhen, che, servito in campo aperto, sa essere devastante, bruciando i difensori e andando rapidamente alla conclusione.

Non possesso

La squadra di Spalletti utilizza il pressing come prima azione difensiva; il primo pressing viene portato dalla punta, successivamente, a seconda di dove si sviluppa l'azione avversaria, il Napoli fa densità in quella zona di campo, con l'attaccante esterno che esce sul terzino portatore di palla e Zielinski che va a prendere il regista avversario per impedirgli di costruire l'azione mentre Lobotka va a fare da schermo dietro il polacco, pronto ad accorciare qualora un giocatore avversario venga incontro a prendere la palla o a sfruttare un errore di passaggio dei difensori. Infine, l'altra mezzala va in marcatura su quella rispettiva avversaria.

Non possesso

L'obiettivo è quello di costringere la difesa avversaria al lancio lungo o all'errore tecnico per recuperare il pallone possibilmente nella trequarti e poter quindi verticalizzare verso la punta o i due esterni il più velocemente possibile.