Introduzione

A partire dalla stagione 2008/2009 inizia ufficialmente l’era di Josep ‘Pep’ Guardiola al Barcellona. Il tecnico proveniente dalle giovanili del club nonché bandiera blaugrana subentra a Rijkaard che qualche anno prima aveva vinto la Champions League. Quella squadra farà la storia del calcio insieme al suo allenatore e al calciatore più forte di tutti i tempi Lionel Messi

La partenza di Ronaldinho aveva gettato nello sgomento i tifosi blaugrana e la fine di quel ciclo faceva molta paura, perchè nessuno credeva che il nuovo Barca targato Guardiola avrebbe potuto fare meglio centrando al primo colpo il Triplete (LaLiga, Copa del Rey, UEFA Champions League). Fino ad allora infatti quell’impresa era riuscita solo al Celtic Glasgow, Ajax, PSV, e Manchester United.

Il sistema base era un 4-3-3 e lo stile un innovativo Tiki-Taka, con possesso palla sviluppato in orizzontale e di posizione. I calciatori più rappresentativi di quella rosa era appunto La Pulce, Henry, Eto’o e due dei centrocampisti più forti in circolazione quali Xavi ed Iniesta. Questi erano affiancati a centrocampo da Sergio BusquetsYaya Toure davanti alla difesa. In difesa, invece, lo storico capitano Puyol e l’altro canterano di ritorno da Manchester United Gerard Piquè.

Negli anni successivi il domino del Barcelona continua grazie ad innesti mirati e al grande serbatoio giovanile che sforna altri gioielli mandati all’estero e tornati in patria come Fabregas. Scopriamo l’analisi e l’emulazione tattica di quel Barcelona a prescindere dall’anno, visto che comunque anche se cambiavano i giocatori la filosofia era sempre vincente.

SPIEGAZIONE VIDEO DEL BARCELONA DI GUARDIOLA

Costruzione del Barcelona di Guardiola: analisi realtà e tattica Fm

In fase di possesso, Il Barcelona di Guardiola si schiera con un 2-3-2-3 o 2-1-4-3 a seconda della posizione dei terzini. Quest’ultimi restano sulla linea del regista inizialmente con gli attaccanti restano larghi. Il portiere difficilmente rinvia lungo e si appoggia ai centrali difensivi che poi si appoggiano centralmente al mediano o ad un regista.

Sviluppo

Lo sviluppo del gioco del Barcellona di Guardiola è caratterizzato da fitte trame di passaggi rasoterra con movimenti continui dei giocatori. Le azioni passano spesso dai piedi di Xavi e Iniesta, che fungono da collanti fra la difesa e il reparto offensivo. Il possesso palla in generale aumenta man mano che ci si avvicina all’area avversaria, così come la velocità dei passaggi.

Una variabile di gioco prevede l’appoggio sui terzini, Abidal e Dani Alves, che sfruttano l’ampiezza del campo  e lo spazio lasciato dagli attaccanti esterni, Messi a destra e Henry a sinistra che si accentrano. I due terzini quindi in fase di spinta, hanno atteggiamenti tattici diversi. Il primo cerca la profondità e spesso predilige l’1vs1 per andare al cross o concludere, il secondo può salire fino alla trequarti e cercare un filtrante in profondità o sovrapporsi allo stesso per cercare il cross.

Finalizzazione

La fase di finalizzazione prevede continui movimenti dei giocatori di attacco per riuscire a ricevere palla tra le linee di centrocampo e difesa avversaria, con il centrocampista che si inserisce centralmente per ricevere palla da Eto’o, che nel frattempo si è staccato dalla marcatura.Viene sfruttata molto la qualità degli uomini offensivi, con i tre davanti che interpretano i ruoli in modo diverso scambiandosi anche le posizioni.

Eto’o, per esempio, è bravissimo a scalare tra le linea per fare spazio all’inserimento di Henry che prende il suo posto, ma anche ad attaccare lui stesso la profondità. Discorso a parte va fatto per Messi. Il fuoriclasse argentino parte da sinistra ma sfrutta tutto il fronte offensivo rientrando spesso a centrocampo per prendere palla e fungere da regista aggiunto con il ruolo puntare gli avversari, scambiare con i compagni e chiudere l’azione o servire assist per i compagni.

Fase di non possesso del Barcelona di Guardiola: analisi realtà e tattica Fm

In fase di non possesso il Barcellona di Guardiola si schiera con un 4-3-3 molto corto e compatto, con le linee sfalsate. Il pressing e raddoppi costanti sono il dogma di questa fase. Lo schieramento è un 4-3-3 o 4-4-2 con Messi che resta in smarcamento preventivo insieme ad Eto’o per sfruttare le eventuali ripartenze.

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