IL BENEVENTO DI ROBERTO DE ZERBI

16.04.2024

Introduzione

Adesso è conosciuto in tutto il Mondo e richiesto dai più grandi club dopo le sue ottime, specie la scorsa, stagioni in Inghilterra al Brighton. De Zerbi però a differenza di altri ex calciatori ha dovuto fare una gavetta più dura, partendo dal Darfo Boario in Eccellenza per poi passare in Serie C al Foggia fino all'esordio in Serie A con il Benevento.


La sua prima esperienza non fu molto fortunata con le streghe ma più per i limiti della rosa, specie per il suo credo, che per colpe sue. Già in Campania però si sono viste le ottime idee calcistiche del tecnico bresciano e lo testimoniano i 4 punti conquistati in stagione contro il Milan.

Scopriamo quindi gli albori della carriera di Roberto De Zerbi con l'analisi tattica del suo Benevento e la ricreazione della sua emulazione tattica in Football Manager 24.

Analisi tattica

La sua idea di gioco è prettamente offensiva e basata sul possesso palla. Inizialmente ha provato diversi moduli fino ad optare per il 4-3-3 che può anche trasformarsi in 4-2-3-1 grazie alla posizione di Djuricic.

La linea difensiva a 4  è composta, da destra a sinistra, da Sagna (o Venuti), Djimsiti, Tosca e Letizia, il quale a differenza del terzino destro che con i due centrali  rimangono bassi, si propone spesso per fornire maggiore ampiezza in fase di possesso nonché un'alternativa in più in transizione offensiva. 

Sandro, posizionato stabilmente davanti alla difesa e pertanto fondamentale nelle chiusure difensive è il mediano centrale, rimane a presidio della zona centrale del campo insieme a Cataldi che è anche abile in impostazione.


L'altro è Djuricic, il più mobile e capace in fase offensiva di attaccare gli spazi liberi con le sue accelerazioni e la sua velocità, assicura anche dinamismo nelle fasi di transizione.

I tre davanti sono Diabaté, riferimento centrale, fondamentale per la profondità e per far salire la squadra, nonché abile sui colpi di testa, a destra Guilherme o Brignola, entrambi mancini, e Iemmello che, partendo da una posizione di sinistra, tende regolarmente ad accentrarsi.

Costruzione

La volontà di De Zerbi è che il gioco parta dal basso, con i centrali che escono palla al piedeRisulta assai limitato lo scorrimento della palla in orizzontale tra i quattro giocatori della linea. Uno dei due centrali cerca un corridoio utile a servire un compagno in verticale.

Sviluppo

Il gioco di De Zerbi prevede infatti l'utilizzo delle corsie esterne al fine di ottimizzare l'occupazione degli spazi liberi, altra peculiarità per la quale fondamentale risulta il dinamismo di Djuricic, che con la sua velocità e le sue accelerazioni riesce spesso a garantire superiorità numerica nella trequarti avversaria.

Gli inserimenti dell'esterno basso sinistro, in costante sostegno alla manovra, costituisce una soluzione piuttosto frequente allargando l'area di gioco

L'obiettivo è quello di ricercare il consolidamento del possesso e non ricorrendo pertanto quasi mai ad attacchi diretti, ovvero a soluzioni aeree a superare le linee.

Riguardo lo sviluppo del gioco, risulta particolarmente interessante lo schema espresso dallo stesso Djuricic e da Iemmello, i quali si posizionano in coppia sulla trequarti, formando quasi un quadrato.

Finalizzazione

Lo stesso Iemmello e l'esterno destro d'attacco si muovono molto intorno alla punta centrale Diabatè, garantendo fluidità nonché un certo tasso di imprevedibilità alla manovra offensiva del Benevento. Le due ali tendono costantemente ad accentrarsi e decentrarsi, arrivano quindi con relativa facilità in zona di rifinitura, dove tentano il servizio in verticale per Diabatè, che spesso spalle alla porta, favorisce a sua volta l'inserimento dei compagni, ovvero lavorano in rifinitura liberando l'esterno opposto che intanto, attacca lo spazio.

Fase di non possesso

Anche in fase di non possesso, De Zerbi tende a fare assumere alla sua squadra un atteggiamento tutt'altro che passivo, teso sempre al recupero della palla nel più breve tempo possibile, mediante uno schieramento molto corto e compatto, con le linee di difesa, centrocampo e attacco piuttosto allineate ed un posizionamento decisamente alto della difesa, con una pressione costante portata dai due centrali e dai mediani.

Nell'economia del gioco di De Zerbi in fase di non possesso, fondamentale risulta altresì il lavoro di Djuricic che con notevole dinamismo si muove costantemente tra le linee di difesa e centrocampo, creando densità in zona di rifinitura e contribuendo alla chiusura degli spazi per gli inserimenti agli avversari.

La squadra avversaria è costretta a sviluppare il suo gioco sulle fasce, dove i giocatori del Benevento andranno in raddoppio e spesso anche triplicando.


Riguardo le transizioni, nel caso di quelle negative la squadra di De Zerbi dimostra un notevole dinamismo cercano subito la riconquista. 

Per quanto riguarda le transizioni positive, come detto, una volta recuperata la palla la squadra di De Zerbi cerca l'immediato appoggio in verticale sugli attaccanti.