ANCELOTTI HISTORY TACTICS: DAL PARMA FINO ALL'ULTIMO REAL MADRID
Biografia
Il 4-4-2 DI ANCELOTTI NEL PARMA DI TANZI: I PRIMO NO AD UN N° 10: GIANFRANCO ZOLA
Introduzione
Come anticipato in precedenza, Carlo Ancelotti discende dalla dinastia di allenatori formata da Arrigo Sacchi quindi dal modulo 4-4-2 dove il classico N° 10 non esiste. Calisto Tanzi da carta bianca al tecnico emiliano che decide di tagliare subito calciatori del calibro di Asprilla e Stoichkov, quest'ultimo ex Pallone d'Oro, e in futuro anche di Gianfranco Zola per permettere l'arrivo di due attaccanti complementari come Crespo ed Enrico Chiesa, esterni come Stanic e Pedros, e difensori moderni e aggressivi come Zé Maria e Thuram. Nel 1997 addirittura il no a Roberto Baggio, già acquistato in pratica dal suo presidente.
Lo stile come detto è uno stile Sacchiano, quindi improntato su un pressing intenso e sviluppo sulle fasce.
Costruzione
Sviluppo
Finalizzazione
L'italiano invece si è confermato, dopo l'exploit alla Sampdoria insieme a Montella, bravissimo a collegare centrocampo e attacco svariando per il tutto fronte ma infallibile anche davanti porta attaccando la difesa avversaria da lontano con inserimenti fulminei.
Fase di non possesso
L'ERA ALLA JUVENTUS: QUELL'AMORE MAI SBOCCIATO E L'ETICHETTA DA PERDENTE
Introduzione
Da qui l'etichetta di perdente, o meglio, di terno secondo dopo esserci finito per bene tre volte in quattro anni. Etichetta che Re Carlo, si toglierà qualche anno dopo andando a vincere tutto prima con il Milan poi per l'Europa intera, ma quell'odio sportivo per la Vecchia Signora che gli etichettò quell'etichetta ancora resta, tanto da dichiarare che la soddisfazione più grande in carriera è stata la vittoria sulla Juventus nella finale di Champions League vinta con i rossoneri.
Ma questa è un'altra storia. Adesso siamo qui ad esaminare la sue Juventus con la mia analisi tattica e ricreazione dell'emulazione tattica in Football Manager 24.
Ancelotti cambiò il suo 4-4-2 di Parma formato da un centrocampo in linea per passare ad un centrocampo a rombo. L'esperimento infatti, noto a tutti, di cercare di adattare Henry come ala di centrocampo fu fallimentare infatti il francese fu bocciato e ceduto all'Arsenal (dove scriverà la storia prima dei Gunners degli invincibili e poi al Barcelona dove conquisterà la Champions League da protagonista.
Costruzione
Sviluppo
I terzini spingono per dare ampiezza mentre un centrocampista di incursione come Antonio Conte che cerca l'inserimento senza palla in area di rigore. L'altro centrocampista è un tuttocampista come Edgar Davids, bravo sia con i piedi che nel recupero del pallone.
In questa fase non è improbabile trovare Del Piero tra le linee ad unire i due reparti e anche scambiarsi di posizione con Zidane. L'italiano è bravo anche ad attaccare la linea difensiva da lontano, un pò come Chiesa al suo Parma.
Finalizzazione
L'italiano è un vero rapace d'area di rigore, unico per come gioca attaccando la profondità sul filo del fuorigioco e sull'ultimo uomo avversario. Infatti è così che la maggior parte delle azioni viene finalizzata dai bianconeri.
L'alternativa sono i cross.
Fase di non possesso
La squadra si schiera con un 4-1-3-1-1/4-1-4-1, con l'uomo dietro le punte che aiuta il centrocampo, così come la seconda punta.
L'EPOPEA AL MILAN: DAL ROMBO ALL'ALBERO DI NATALE, DA MANCHESTER FINO AD ATENE PASSANDO PER INSTANBUL
Introduzione
In rossonero infatti vincerà una Coppa Italia, una Serie a, una Supercoppa Italiana, due (delle quattro vinte in carriera) Champions League, una Supercoppe UEFA (della quattro record condiviso con Josep Guardiola), 1 (delle tre) Coppa del mondo per club.
L'epopea al Milan si divide in tre momenti, il primo con la Champions vinta a Manchester ai calci di rigore contro la Juventus vinta con un 4-4-2 a rombo similare proprio a quello usato in bianconero, il secondo con la sconfitta clamorosa di Instanbul contro il Liverpool dopo essere stato recuperato a 3-0 nel primo tempo, poi vendicata due anni dopo ad Atene con la vittoria per 2-1. In questi anni invece Ancelotti creò l'albero di natale, con quattro difensori, tre centrocampisti, 2 uomini dietro all'unica punta. L'ultimo momento, il più buio di quest'era, è la gestione del fine ciclo di quella squadra di campioni.
In queste analisi tattiche ed emulazioni in Football Manager 24 mi voglio concentrare sul primo rombo e sull'albero di natale.
Costruzione
Sviluppo
La copertura sulle fasce è data a destra da Gattuso, che copre le zone sterne del campo e da Ambrosini, che oltre a coprirle le attacca con inserimenti offensivi.
La rifinitura per gli attaccanti è data da Rui Costa, un mago degli assist che ha fatto le fortune di attaccanti come Sheva e Inzaghi.
Sheva era bravissimo a legare i due reparti ma anche un goleador quasi infallibile. Inzaghi lo conosciamo già dall'emulazione della sua Juventus.
Finalizzazione
L'ampiezza dei terzini può portare anche a finalizzare l'azione tramite cross, con gli inserimenti di Ambrosini, bravissimo di testa, che risultano decisivi.
Fase di non possesso
Introduzione dell'Albero di Natale ancelottiano
Negli anni dal calciomercato arrivano calciatori sempre più forti come Nesta, Stam, Seedorf e Kakà tra tutti, ma non bisogna dimenticare giocatori protagonisti come Crespo e Gilardino davanti e Oddo e Jankulovski sulle fasce per esempio.
Per cercare di mettere dentro più campioni possibili, nasce nella mente di Ancelotti l'Albero di Natale. Schema così chiamato per per la similitudine con lo schieramento in campo, fatta da 4 difensori, 3 centrocampisti e 2 uomini dietro alla punta.
Per quanto riguarda lo sviluppo dell'azione e il centrocampo poco cambia nel Milan. Quello che cambio è il ruolo dei terzini, sempre di spinta ma con caratteristiche differenti, specie a destra con Oddo e gli uomini davanti. Inzaghi resterà l'uomo d'area, cambia se gioca Sheva che per caratteristiche è più centravanti, e dietro le punte ci sono Kakà che è in pratica un attaccante aggiunto che attacca da lontano e Seedorf.
L'olandese svolgeva un ruolo fondamentale. Doveva partire largo per attaccare la difesa avversaria servendo compagni di squadra o concludendo lui stesso l'azione. In fase difensiva l'ex Inter e Real Madrid deve aiutare il centrocampo abbassandosi sulla sua linea.
Saltiamo le fasi di costruzione e sviluppo che risultano uguali alla versione a rombo appena esaminata e passiamo alla finalizzazione e Fase di non possesso.
Finalizzazione
L'altro uomo dietro Inzaghi, che oramai conosciamo bene, o Sheva, è Kakà che in pratica è come un attaccante ma che parte da posizione più arretrata. Differente dalla classica seconda punta. Il brasiliano era capace di partire da centrocampo e arrivare palla al piede dentro la porta, sia con il pallone che senza.
Fase di non possesso
IL CHELSEA: L'INCORONAZIONE A RE CARLO CON LA CONQUISTA DELLA BRITANNIA
Introduzione
Introduzione al 4-3-2-1
Lo stile di gioco, vista appunto la molta tecnica presente in rosa è similare a quella del Milan, ma avendo appunto calciatori diversi, specie a centrocampo, cambierà l'interpretazione del ruolo.
Costruzione
Sviluppo
I due uomini dietro la punta sono un attaccante di sostegno, il Kakà del Milan in pratica, e un centrocampista offensivo che sarebbe con le dovute proporzioni e una sua interpretazione del ruolo, Seedorf.
Finalizzazione
Proprio l'attaccante, per caratteristiche diverse da Inzaghi o Sheva, interpreta il ruolo in modo diverso. Infatti Drogba è molto più fisico ed è bravissimo anche a giocare spalle alla porta e di sponda per i compagni. Vista la bravura dell'ivoriano nel gioco aereo, anche il cross è molto ricercato.
Fase di non Possesso
Il pressing è alto e intenso, cercando di recuperare subito il pallone a riattaccare velocemente la difesa avversaria. Se salta la prima pressione si schiera con un 4-1-4-1 o 4-1-3-1-1.
Il 4-3-3
Come detto oltre a cambiare i ruoli, cambia anche lo stile. In campo c'è più fisico che tecnica, quindi si punta di più al recupero del pallone e pressing intenso, che al possesso. Lo stile infatti passa da un tiki-taka verticale ad un Gegenpress.
I due esterni sono invertiti, bravi nell'assist più che goleador. A centrocampo Essien diventa un centrocampista di quantità. Per il resto non cambia niente dal precedente modulo.
Il PSG: L'ASCESA DEGLI SCEICCHI CHE SACCHEGGIA L'ITALIA E SCEGLIE ANCELOTTI
Introduzione
Il tecnico italiano però non riuscirà a fare meglio, anzi si farà recuperare nel girone di ritorno dal Montpellier del bomber nascente Giroud che vincerà la Ligue 1. Re Carlo, così soprannominato dai tempi inglesi, chiude quindi senza nessun trofeo vista l'eliminazione dalla Coppa di Francia contro il Lione.
Nella seconda stagione però il tecnico di Reggiolo si rifarà nonostante non riesca a conquistare la Champions League uscendo seppur imbattuto, visto che uscirà contro il Barcelona per le reti in trasferta con due pareggi. Vincerà quindi la Ligue 1 ma resta maledetta la Coppa nazionale.
L'ex Milan schierò in campo i transalpini con un 4-4-2 di lontana memoria dei tempi alla Juventus, con ovviamente uno stile diverso visti i 10 anni di evoluzione del calcio e ruoli diversi ai giocatori per caratteristiche. In rosa infatti Ancelotti si ritrova mezza Serie A saccheggiata dagli sceicchi che acquistarono Sirigu, Maxwell, Thiago Silva, Verratti, Thiago Motta, Pastore, Lavezzi e Ibrahimovic tra i tanti.
Costruzione
Davanti, uno dei quattro è Pastore, un trequartista adattato all'esterno del campo ma sempre con caratteristiche di rifinitore/regista. Inizialmente in questa fase partirà largo a destra.
Le due punte sono Ibrahimovic e Lavezzi. In questa fase l'argentino risulterà vicino allo svedese per ricevere un eventuale sponda, mentre nelle prossime fasi lo vedremo fare da collante tra le due linee.
Sviluppo
I due terzini in questa fase spingono molto avanzati in sovrapposizione ai due esterni che si accentrano. Pastore come detto funge da regista avanzato, l'altro è un attaccante esterno bravo ad inserirsi e concludere l'azione.
Lavezzi inizia ad arretrare tra le due linee pronto a ricevere palla e partire palla al piede con la sua velocità a giocare uno-due con i compagni. Ibrahimovic, anche lui bravo sia a giocare spalle alla porta per i compagni che ad attaccare e concludere l'azione luI stesso.
Finalizzazione
I cross sono l'altra arma decisiva.
Fase di non possesso
Se questa prima pressione salta la squadra si schiera con 4-4-2/4-4-1-1.
IL REAL MADRID E IL TABU' DECIMA: L'INIZIO DI UN AMORE
Introduzione
Il Real Madrid non vince una Champions dai tempi dei Galacticos, quindi 2001/02 e la Decima sta diventando una maledizione. Per sfatare questo tabù le Merengues si affidano a chi di questa competizione ne è esperto e vicino ad eguagliare il record di allenatori come Ernst Happel, Ottmar Hitzfeld, José Mourinho e Jupp Heynckes, a vincere il trofeo con due squadre diverse.
Eguaglia questo record dopo aver asfaltato il Bayern Monaco di Guardiola in semifinale con un n etto 5-0 totale e vincendo il derby madrileno 4-1. Esaminiamo quindi come giocava il Real Madrid della Decima e ricreiamo in Football Manager 24 l'emulazione tattica.
Costruzione
SVILUPPO
La fase di sviluppo della squadra prevede l'avanzamento anche del terzino che in costruzione era rimasto basso. Il ruolo dei due terzini, specie a sinistra con Marcelo è fondamentale. Proprio nella zona sinistra si sviluppa l'azione del Real con stretti fraseggi e continui scambi di posizione tra il brasiliano e Cristiano Ronaldo per aprire la difesa avversaria. Dall'altra parte la stessa catena è formata da Carvajal e Bale, con lo spagnolo che si sovrappone con meno frequenza e l'azione è tutta nei piedi del gallese che deciderà se crossare o rientrare per chiudere l'azione lui stesso.
Un altro giocatore fondamentale è Modric. Il croato è il fosforo della squadre e del centrocampo. Abile di coprire tutte le zone del campo per inventare a favore dei compagni. L'altro centrocampista è Isco, un trequartista schierato a centrocampo come incursore che trasforma la squadra da 4-3-3 a 4-2-3-1.
Un altro giocatore importante nella fase offensiva è Benzema. L'attaccante franco-algerino è bravissimo sia a giocare per i compagni che per se stesse svariando per tutto il fronte d'attacco. Non per questo però non prova inserimenti da vero centravanti.
FINALIZZAZIONE
L'azione viene spesso finalizzata con il cross in area di rigore con Cr7 che in questi momenti si trova dentro l'area di rigore insieme a Benzema, Bale e gli inserimenti dalle retrovie di Isco.
FASE DI NON POSSESSO
Nella fase di non possesso e costruzione della manovra avversaria, il Real Madrid si porta molto alto con quattro uomini a pressare i portatori di palla grazie a d un centrocampista che si alza sulla linea degli esterni che si allargano, formando un 4-2-3-1. Se questa pressione viene superata, la squadra rientrerà nella propria metà campo schierandosi con un 4-4-2/4-5-1.
IL DOPO GUARDIOLA AL BAYERN MONACO
Nell'estate 2015 siede ufficialmente sulla panchina del Bayern Monaco sostituendo Guardiola. Impresa non facile nonostante lo spagnolo non abbia raggiunto risultati eclatanti ma solo il minimo sindacale per il blasone del club. La difficoltà maggiore sta nel far cambiare stile di gioco ai giocatori viste le differenze tra i due allentore, seppur entrambi vincenti.
Carlo Ancelotti, come il suo predecessore conquisterà il minimo sindacale cioè Bundesliga e Bundesliga e DFB-Pokal ma perdendo solo due partite in campionato e una sola in Champions League ma decisiva contro l'Atletico Madrid in semifinale d'andata e nemmeno il 2-1 casalingo +è bastato, uscendo per i gol in trasferta (regola oramai sparita dalla competizione che per l'italiano è fatale per il secondo anno consecutivo proprio contro una spagnola, Psg-Barcelona)
Scopriamo l'analisi tattica e creiamo l'emulazione tattica in Football Manager 24.
Costruzione
I due terzini, appunto, avanzano creando una linea a 5 di centrocampo, e in molti casi sono ancora più offensivi, come nel caso di Alaba.
I centrocampisti si propongono in appoggio, in particolare Kimmich sulla destra, scambia con Martinez o con Lahm, e Renato Sanches con Hummels o con Alaba.
Thiago Alcantara rimane come perno di centrocampo, rifinitore ma anche primo uomo a pressare l'avversario in transizione negativa.
Sviluppo
Finalizzazione
Fase di non possesso
Se salta la prima pressione alta la squadra si schiera con un 4-5-1/4-1-4-1.
L'ARRIVO A NAPOLI CON TANTE, FORSE TROPPE, ASPETTATIVE
Introduzione
Scopriamo la sua analisi tattica del 4-2-4 e l'emulazione tattica in Football Manager 24.
Costruzione
Sviluppo
Nel proseguo dello sviluppo spesso vediamo che un attaccante, Mertens, si stacca dalla linea indietreggiando e svariando per il fronte pungendo da trequartista, lasciando il posto agli inserimenti dall'esterno di Insigne.
In alcune situazioni si crea un 4-2-3-1, grazie proprio alla posizione di Mertens.
Finalizzazione
Quando invece il Napoli intravede la possibilità di contropiede, uno degli attaccanti si lancia immediatamente in profondità ricevendo il pallone dai centrali di difesa che hanno appena riconquistato palla.
Un'altra soluzione è la costante di Callejon che rimane largo a destra, tagliando alle spalle dei difensori in caso di cross dalla sinistra.
Fase di non possesso
Una volta che il pallone avanza la squadra si ridisegna su un solido 1-4-4-2, con il rientro del laterale sinistro sulla linea dei centrocampisti.
ANCELOTTI IS BACK, DOPO I SUCCESSI AL CHELSEA TORNA IN INGHILTERRA: L'EVERTON
Introduzione
Ancelotti parte con il suo classico 4-4-2, non solo cercando di aumentare la combinazione di passaggi corti a ritmi elevati ma anche di sfruttare a pieno le caratteristiche dei suoi giocatori. L'idea del mister è quella di imporre un organizzazione tattica sia in fase di possesso, ricercando il controllo del possesso palla portando molti uomini in fase di finalizzazione vicino all'area di rigore avversaria, sia in fase di non possesso, impostando una squadra molto stretta e compatta con un pressing orientato all'uomo.
Scopriamo l'analisi tattica dell'Everton di quella stagione e ricreiamo l'emulazione tattica in Football Manager 24.
Costruzione
Sviluppo
L'altro esterno, differentemente, tende a rimanere più alto rispetto a Sigurosson occupando gli half spaces, sfruttando così la sua tecnica abbinata alla sua velocità.
Finalizzazione
L'attaccante brasiliano gioca spesso tra le linee, riuscendo spesso ad essere un'arma in più per sviluppare l'azione, sia dialogando tramite un passaggio con i compagni o sfruttando tramite la triangolazione lo spazio centrale lasciato vuoto dagli avversari.
Il compito dell'altro attaccante è quello di rimanere alto, tenendo impegnata la difesa avversaria e non facendola accorciare. Attacca con il tempo corretto lo spazio non appena la situazione lo richiede.
La salita fino alla trequarti dei terzini permette alla squadra di Carlo Ancelotti di attaccare con cinque uomini la linea difensiva avversaria. I terzini sono prettamente orientati alla fase offensiva cercando di scardinare e rompere l'equilibrio di una linea difensiva avversaria compatta, rimanendo larghi e dando ampiezza alla squadra. Si va a formare uno schieramento di 3-1-5-1.
Fase di non possesso
Nel momento in cui l'avversario riesce a superare la prima linea di pressione avversaria e a sviluppare l'azione, diventa compito della seconda linea effettuare un pressing alto e aggressivo con il fine di recuperare palla e ripartire. Molto importante in questo caso il lavoro dei due mediani che sono sempre ben posizionati e scaglionati.
La linea difensiva in fase di non possesso rimane alta cercando di accorciare il più possibile con il reparto davanti a loro.