IL BARCELONA DI CRUIJFF

29.02.2024

Introduzione

Il Barcellona di Cruijff è stata la squadra che agli inizi degli anni novanta ha rivoluzionato il modo di pensare il calcio soprattutto nella città catalano proseguendo sulle orme di quanto fatto da calciatore negli anni settanta sotto la guida del maestro Rinus Michels il Barca in quegli anni vinse quattro volte consecutive alla Lira a cui si aggiunsero anche la coppa del Re una Coppa delle coppe e la prima Coppa dei campioni nella loro storia nella stagione 91-92 contro la Sampdoria della Coppa del gol Mancini-Vialli.

La formazione tipo prevedeva tre difensori in fase di costruzione e un centrocampista, Guardiola, che si occupava dell'impostazione del gioco. Dai suoi piedi e da quelli di Koeman partivano le azioni della squadra Blaugrana.

Un giocatore molto importante era Bakero capitano di questo Barcellona e giocatore instancabile che si occupava di fare da collegamento tra centrocampo ed attacco non facendo mai mancare il suo contributo in fase difensiva. Begiristein lavorava tra le linee muovendosi lungo tutto il fronte offensivo e negli attacchi indiretti tipici di questa squadra era fondamentale a lavorare tra le linee. 

L'ampiezza nel gioco veniva garantita da Sergi, un'esterno molto veloce e bravo tecnicamente e Stoichkov, vincitore del Pallone d'Oro proprio nel 1994, quando realizzo 25 gol in 50 partite. Ferrer sulla stessa fascia di competenza del bulgaro, qualche volta si staccava dalla linea difensiva per creare ulteriore superiorità in fascia oppure per permettere a Stoichkov di accentrarsi.

Romario si occupava di dare profondità alla squadra e il suo apppporto in fase difensiva era quasi nullo ma offensivamente era un giocatore fenomenale.

In fase difensiva si forma una linea di difesa classica a 4  con Sergi in ripiegamento.

Scopriamo ora l'analisi tattica e la creazione dell'emulazione tattica in Football Manager 24.

Costruzione

Il Barcellona si schierava in questa fase con un 3+1 con vertici del rombo Guardiola e Koeman ed infatti l'azione partiva praticamente sempre dai loro piedi.
Il si schierava in questa fase con un 3+1 con vertici del rombo e ed infatti l'azione partiva praticamente sempre dai loro piedi.


Gli altri giocatori si scambiavano spesso di posizione posizionandosi nelle zone libere del campo ma sempre vicini al portatore palla per offrirgli più opzioni di passaggio.

Sviluppo

Il Barcellona di Cruijff in questa fase sfruttava molto anche la velocità di Sergi sulla fascia sinistra. L'esterno spagnolo era molto dotato tecnicamente era capace di mettere gli schermi avversari in difficoltà grazie alla sua corsa. Sfruttava le sue qualità atletica per ricoprire tutta la faccia ed era capace di dare anche il suo contributo in fase difensiva.

Solitamente riusciva a superare i diretti avversari grazie alla sua corsa ma anche gli interni in centro al campo lo aiutavano in appoggio per giocare alla triangolazione. 

La corsia opposta a quella di Sergi agiva Stoichkov, meno rapido dello spagnolo ma con un tasso tecnico più sviluppato, inoltre il bulgaro era molto bravo sia nell'1vs1 che negli inserimenti alle spalle degli avversari infatti un'altra caratteristica di questo Barcellona era quella di muovere palla velocemente per creare spazio che favorivano così io uno contro uno degli esterni. Anche Ferrer sulla corsia destra, anche se meno frequentemente, veniva coinvolto nelle giocate offensive.


Il gioco si sviluppava anche grazie agli smarcamenti che i giocatori facevano tra le linee avversarie. Una delle caratteristiche della squadra catalana era quella di muovere il pallone molto velocemente cercando continue triangolazioni, magari giocando esternamente per creare spazio internamente oppure al contrario, così da innescare il movimento degli esterni spesso con l'aiuto di una sponda grazie ai continui smarcamenti operati tra le linee avversarie dei centrocampisti BegiristeinBakero e Amor.

Finalizzazione

La finalizzazione dell'azione era tramite rapidi scambi tra giocatori centralmente oppure i cross dagli esterni di Sergi e Ferrer.

Importanti anche i tagli ad attaccare le spalle della difesa di Stoickhov.

Fase di non possesso e transizioni

A differenza del Barcellona di Guardiola che durante la transizione positiva prediligeva una messa in sicurezza del possesso, il Barcellona di Cruijff una volta riconquistata la palla cercava la verticalizzazione andando così a sfruttare la velocità degli esterni i suoi attaccanti che erano capaci di grandi accelerazioni.

Nella fase di non possesso la squadra del tecnico olandese cercava un recupero alto del pallone. Se saltava la prima pressione, Sergi ripiegava con i tre difensori andando a formare una linea a quattro.