IL BARCELONA DI GUARDIOLA

25.02.2024

Introduzione

Nella stagione 2008/2009 inizia l'era del Barcellona di Joseph Guardiola, tecnico proveniente dalle giovanili del club, nonché suo ex giocatore che subentra a Frank Rijkaard che qualche anno prima aveva vinto la Champions League. Quella squadra farà la storia del calcio insieme al suo allenatore e al calciatore più forte di tutti i tempi (così dicono i maggiori esperti anche se ognuno ha la sua preferenza) Lionel Messi


La partenza di Ronaldinho aveva gettato nello sgomento i tifosi blaugrana e la fine di quel ciclo faceva molta paura, perchè nessuno credeva che il Barca successivo avrebbe fatto ancora meglio. LaLiga, la Copa del Rey e la UEFA Champions League, centrando così il loro primo Triplete, impresa riuscita fino ad allora solo al Celtic Glasgow, Ajax, PSV, e Manchester United.

Il sistema base era un 4-3-3 e lo stile era l'innovativo Tiki-Taka, con possesso palla sviluppato in orizzontale e di posizione. I calciatori più rappresentativi di quella rosa era appunto La Pulce, Henry, Eto'o e due dei centrocampisti più forti di tutti i tempi come Xavi e Iniesta. Gli ultimi due prodotti della Cantera insieme a Sergio Busquets che ancora però cedeva il posto a Yaya Toure davanti alla difesa. In difesa lo storico capitano Puyol e l'altro canterano di ritorno da Manchester Piquè.

Negli anni successivi il domino del Barcelona prosegue grazie anche ad innesti ben mirati e il grande serbatoio giovanile che sforna altri gioielli mandati all'estero e tornati come Fabregas, tantoda vincere di nuovo la Champions League con Luis Enrique in panchina. Scopriamo adesso l'analisi tattica e l'eemulazione tattica di quel Barcelona a prescindere dall'anno, visto che comunque anche se cambiavano i giocatori la filosofia era sempre la solita.

Costruzione

In fase di possesso, la squadra si schiera con un 2-3-2-3 o 2-1-4-3 a seconda della posizione dei terzini. Quest'ultimi restano sulla linea del regista inizialmente con gli attaccanti restano larghi.


Il portiere difficilmente rinvia lungo e si appoggia ai centrali difensivi che poi si appoggiano centralmente al mediano o ad un regista.

Sviluppo

Lo sviluppo del gioco è caratterizzato da fitte trame di passaggi rasoterra con movimenti continui dei giocatori. Le azione passano spesso dai piedi di Xavi e Iniesta, che fungono da collanti fra la difesa e il reparto offensivo. Il possesso palla in generale aumenta a mano a mano che ci si avvicina all'area avversaria, così come la velocità dei passaggi.


Una variabile di gioco prevede l'appoggio sui terzini, Abidal e Dani Alves, che sfruttano l'ampiezza del campo  e lo spazio lasciato dagli attaccanti esterni, Messi a destra e Henry a sinistra, che si accentrano.

I terzini Dani Alves e Abidal, in fase di spinta, hanno comportamenti diversi. Il primo cerca la profondità e spesso predilige l'1vs1 per andare al cross o concludere, il secondo può salire fino alla trequarti e cercare un filtrante in profondità o sovrapporsi allo stesso per cercare il cross.

Finalizzazione

La fase di finalizzazione prevede continui movimenti dei giocatori di attacco per riuscire a ricevere palla tra le linee di centrocampo e difesa avversaria, con il centrocampista che si inserisce centralmente per ricevere palla da Eto'o, che nel frattempo si è staccato dalla marcatura.


Viene sfruttata molto la qualità degli uomini offensivi, con i tre che interpretano i ruoli in modo diverso scambiandosi anche le posizioni. Eto'o è bravissimo a scalare tra le linea per fare spazio all'inserimento di Henry che prende il suo posto, ma anche ad attaccare lui stesso la profondità.

Discorso a parte va fatto per Messi. Il fuoriclasse argentino parte da sinistra ma sfrutta tutto il fronte offensivo rientrando spesso a centrocampo a prendere palla per fungere da regista aggiunto, puntare gli avversari, scambiare con i compagni e chiudere l'azione o servendo assist per i compagni.

Fase di non possesso

In fase di non possesso la squadra si schiera con un 4-3-3 molto corto e compatto, con le linee sfalsate.


Il pressing e raddoppi costanti sono il dogma in questa fase di Guardiola. Lo schieramente è un 4-3-3 o 4-4-2 con Messi che resta in smarcamento preventivo insieme ad Eto'o per sfruttare le ripartenze.