IL BARCELONA DI GUARDIOLA
Introduzione
La partenza di Ronaldinho aveva gettato nello sgomento i tifosi blaugrana e la fine di quel ciclo faceva molta paura, perchè nessuno credeva che il Barca successivo avrebbe fatto ancora meglio. LaLiga, la Copa del Rey e la UEFA Champions League, centrando così il loro primo Triplete, impresa riuscita fino ad allora solo al Celtic Glasgow, Ajax, PSV, e Manchester United.
Il sistema base era un 4-3-3 e lo stile era l'innovativo Tiki-Taka, con possesso palla sviluppato in orizzontale e di posizione. I calciatori più rappresentativi di quella rosa era appunto La Pulce, Henry, Eto'o e due dei centrocampisti più forti di tutti i tempi come Xavi e Iniesta. Gli ultimi due prodotti della Cantera insieme a Sergio Busquets che ancora però cedeva il posto a Yaya Toure davanti alla difesa. In difesa lo storico capitano Puyol e l'altro canterano di ritorno da Manchester Piquè.
Negli anni successivi il domino del Barcelona prosegue grazie anche ad innesti ben mirati e il grande serbatoio giovanile che sforna altri gioielli mandati all'estero e tornati come Fabregas, tantoda vincere di nuovo la Champions League con Luis Enrique in panchina. Scopriamo adesso l'analisi tattica e l'eemulazione tattica di quel Barcelona a prescindere dall'anno, visto che comunque anche se cambiavano i giocatori la filosofia era sempre la solita.
Costruzione
Il portiere difficilmente rinvia lungo e si appoggia ai centrali difensivi che poi si appoggiano centralmente al mediano o ad un regista.
Sviluppo
Una variabile di gioco prevede l'appoggio sui terzini, Abidal e Dani Alves, che sfruttano l'ampiezza del campo e lo spazio lasciato dagli attaccanti esterni, Messi a destra e Henry a sinistra, che si accentrano.
I terzini Dani Alves e Abidal, in fase di spinta, hanno comportamenti diversi. Il primo cerca la profondità e spesso predilige l'1vs1 per andare al cross o concludere, il secondo può salire fino alla trequarti e cercare un filtrante in profondità o sovrapporsi allo stesso per cercare il cross.
Finalizzazione
Viene sfruttata molto la qualità degli uomini offensivi, con i tre che interpretano i ruoli in modo diverso scambiandosi anche le posizioni. Eto'o è bravissimo a scalare tra le linea per fare spazio all'inserimento di Henry che prende il suo posto, ma anche ad attaccare lui stesso la profondità.
Discorso a parte va fatto per Messi. Il fuoriclasse argentino parte da sinistra ma sfrutta tutto il fronte offensivo rientrando spesso a centrocampo a prendere palla per fungere da regista aggiunto, puntare gli avversari, scambiare con i compagni e chiudere l'azione o servendo assist per i compagni.
Fase di non possesso
Il pressing e raddoppi costanti sono il dogma in questa fase di Guardiola. Lo schieramente è un 4-3-3 o 4-4-2 con Messi che resta in smarcamento preventivo insieme ad Eto'o per sfruttare le ripartenze.