IL CELTIC DEL TRIPLETE DI JOCK STEIN

28.02.2024

La storia di Jock Stein


Buonasera ragazzi oggi Magicomonta vi presenta la storia di una persona che, come si usa dire, "NELLA VITA CE L'HA FATTA" ed la storia di "BIG JOCK" meglio conosciuto nei libri degli allenatori più vincenti di sempre come Jock Stein, che con il suo Celtic Glasgow vinse tutto quello che c'era da vincerà e sarà la prima squadra nella storia a farlo nella stessa stagione.

Stein nasceva il 05/1/1922 ad Hamilton in Scozia Iniziando a guadagnarsi il pane come minatore, imparando il mestiere da suo nonno prima da suo padre poi nel North Lanarkshire, andandone molto fiero parlando spesso nelle sue interviste di come questa esperienza gli sia servita poi nel mondo duro del pallone e viceversa come il pallone lo abbia salvato da quella dura vita.

Si impone come calciatore nell'Albion Rovers come centrale difensivo e per poi passare al Celtic vincendo un campionato e una Coppa di Scozia. Appenderà le scarpette al chiodo diventando allenatore alla precoce età di 33 anni, anche se a quei tempi erano già molti per uno sportivo, per un grave infortunio.

Big Kock era un uomo tutto di un pezzo, un uomo modello, non fumava non beveva (cosa incredibile per un britannico) e inizia la sua carriera da manager proprio nelle giovanili dei Celtic ma nonostante gli ottimi risultati viene allontanato dal club perché di fede protestante, una delle rivalità cittadine con i Rangers Glasgow è proprio dovuta alla religione visto che sono protestanti mentre i biancoverdi sono cattolici, e questo non poteva essere tollerato quindi Stein decide di ripartire dal modesto Dunfermline dove riuscì nella sua prima impresa della carriera salvandolo e vincendo la coppa nazionale, chiudendo poi nella stagione successiva al 4° posto. Questi risultati gli valsero la chiamata dell'Hibernian e la sua rivincita personale visto che proprio il Celtic, con tanto di scuse, lo richiamano in panchina per guidare la prima squadra che ormai non vince più nulla da prima del 1926.

Stein prese le redini di una squadra che già aveva iniziato la sua maturazione con McGrory che la condusse a due finali europee nella oramai sparita Coppa delle Fiere e Coppa delle Coppe senza mai riuscire a vincerle ma fu bravissimo a migliorare il gioco spingendolo ancora più offensivo cambiando, anzi dando vita al "PASSING GAME", quello che diventerà li "STILE SCOZZESE".

"Il miglior modo di difendere è nell'area avversaria"

Jock Stein

Schierò i suoi in campo con un 4-2-4, con le due ali che facevano più gli attaccanti che i centrocampisti e lanciando ragazzi che aveva nella sua esperienza nelle giovanili come John Clark e Billy Mcneil in difesa e Murdoch a centrocampo insieme a giovani che trovo lì come il terzino di spinta offensiva, raro a quei tempi, come Tommy Gemmell e l'ala Jimmy Johnstone, formidabile nel suo ruolo e si fece acquistare il prolifico attaccante Mcbride dal Motherwell che diventò cannoniere nella sua prima stagione con 31 reti insieme ad un giovane attaccante del Dunfermiline, tale Sir Alex Ferguson.

Nella sua prima stagione portò i suoi a vincere il campionato dopo 12 anni, ultimo successo proprio con lui in campo ma si fermò in semifinale di Coppa delle Coppe contro il Liverpool, ma è nella stagione 1966/67 che il Celtic farà la storia arrivando a vincere per la prima volta nella storia del calcio il Triplete, anche se i trofei furono 5 visto che vinse anche la Coppa di Lega e la Glasgow Cup) battendo in finale della Coppa dei Campioni l'Inter di Herrera.

Quella squadra non sarà ricordata solo per i successi ma anche per lo stupendo gioco offensivo e creativo che porto in giro per il mondo. Purtroppo a livello continentale e intercontinentale non ci fu un seguito perchè la stagione successiva persero l'Intercontinentale con il Racing Club e usciranno precocemente dalla Coppa dei Campioni fino al 1970 dove tornarono in finale ma sbatterono nell'avvento del calcio totale olandese del Feyenoord.

Nella propria terra però vinsero ben 9 campionati consecutivi. Stein negli anni '90 provò ad imporsi in Inghilterra ma i contrasti con il presidente del Leeds Utd lo portarono ad abbandonare dopo poco ma si accordò con la Nazionale scozzese portandola ai Mondiali dell'82 e il 10/09/1985 a Cardiff, proprio in campo con la sua nazionale lascio questo mondo per colpa di un infarto e lascio anche le sue abilità, conoscenze e chissà che altro di "paranormale" ad Alex Ferguson che non ha bisogno di presentazioni.

Gli 11 abituali di quell'impresa:

  • Simpson tra i pali
  • I due difensori erano Clark ed il capitano Mcneill
  • Sulle fasce c'erano il terzino destro bravissimo a spingere in fase offensiva Gemmell e a sinistra c'era Craig sempre di spinta ma meno abile del compagno
  • La regia, perché di questo si doveva parlare visto che entrambi dirigevano la manovra erano Murdoch e Auld
  • Nelle fasce c'erano due abilissime ali offensive come Johnstone e Lennox
  • Completano l'attacco Chalmers, un attaccante rapido , bravissimo ad attaccare la profondità e correre portando a spasso i difensori avversari , mentre l'altro era una macchina da gol, un mostro dell'area di rigore come Wallace.

Analisi tattica

Costruzione

Nella fase di costruzione della manovra il Celtic partiva dal basso con i terzini che si alzano sulla linea di un centrocampista che viene incontro al portatore.

I due centrocampisti sono scagliati, uno pronto a legare difesa e centrocampo e l'altro centrocampo e attacco.

Sviluppo

Il gioco del Celtic di Stein viene sviluppato sulle fasce con i due registi che cercano spesso l'ala di competenza che cercherà di andare sul fondo per il cross o dialogare con il terzino e buttarsi le stessa in area di rigore.

I due registi sono fondamentali in questa fase per il palleggio e per la gestione delle situazioni. Infatti non è raro vedere essi che cercano la profondità per gli attaccanti se c'è la possibilità.

Finalizzazione

Il modo più ricercato dagli scozzesi per chiudere l'azione è il cross dal fondo ma come detto in precedenza, non è raro vedere serviti i due attaccanti in profondità centrale.

Fase di non possesso

Come detto nella citazione iniziale di Jock Stein, la squadra vuole difendere nell'area di rigore avversaria ed ecco perchè la troviamo alta e con un 4-4-2 nella metà campo avversaria e pressare la costruzione avversaria.

Se salta la pressione la squadra ripiega sempre con un 4-4-2 con i esterni alti ad aiutare i terzini ma i due attaccanti alti in smarcamento preventivo.

Quando riconquistiamo il pallone consolidiamo il possesso.